Geza Hosszu Legocky

violino

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Geza Hosszu Legocky impressiona anche il pubblico più esigente e afferma una mentalità non convenzionale sui vari generi musicali. Nato in Svizzera come cittadino americano da genitori unghero-ucraini, Geza Hosszu Legocky ha appena sei anni quando inizia ad attrarre il pubblico, dopo essere entrato alla Vienna Music Academy come giovane prodigio del violino.

All’età di sette anni, è in tour in Italia con l’Orchestra da Camera di Udine, con cui impressiona i suoi primi ascoltatori grazie al suo speciale dono per il violino. A dieci anni vince il primo premio alla competizione internazionale “Prima la Musica”, che lo porta all’attenzione di un pubblico più vasto. Un anno dopo, è invitato da Francois Gerard a partecipare al film hollywoodiano “The Red Violin”, al fianco dell’attore Samuel L. Jackson.

A dodici anni, è invitato a esibirsi al famoso Verbier Music Festival, in una performance speciale con i leggendari Ida Haendel e Vadim Repin, per la quale riceve una standing ovation. All’età di quattordici anni fa la sua esibizione di debutto con la NHK Philharmonic Orchestra, diretta da Charles Dutoit. Si esibisce anche con altre orchestre, fra cui ricordiamo la Radio France Philharmonic Orchestra, l’Orchestra della Svizzera Italiana… Ha anche avuto il privilegio di collaborare a progetti con Orchestre da camera, per esempio con la Kremerata Baltica, esibendosi nel Concerto Nr.1 di Bach alla grande Salle Pleyel di Parigi. Il suo eccezionale dono per la musica e la sua capacità di trasmettere emozioni dritte al cuore del pubblico gli hanno permesso di condividere la prima parte della sua carriera con leggende viventi, fra cui Martha Argerich, Mischa Maisky, Charles Dutoit, Yehudi Menuhin, Ruggiero Ricci, Ivry Gitlis, Ida Haendel… Quest’ultima l’ha anche definito il violinista più dotato non solo della nostra epoca, ma anche a confronto con i violinisti dell’Età d’Oro del violino, come per esempio Jascha Heifetz, Yehudi Menuhin, Nathan Milstein, Ivry Gitlis… Nel 2001 è stato scelto per partecipare al Dorothy Delay Symposium, alla Juillard School of Music di New York. Sia Dorothy Delay che il violinista americano Robert Mcduffie l’hanno definito il miglior violinista del nostro tempo e quest’ultimo lo ha invitato qualche mese dopo ad esibirsi all’Aspen Music Festival in Colorado davanti a milioni di spettatori.

La sua volontà di portare le sue qualità dalla musica classica ad altri generi (fra cui folk, gypsy, ebraica, jazz e anche pop) l’ha reso una figura unica. Nel 2003 ha fondato un gruppo zingaro-ebraico, “The 5 DeViLs” per il progetto Argerich in Svizzera e hanno ottenuto un successo immediato, con la registrazione del concerto scelta fra le nominations ai grammy. Un anno dopo tornò allo stesso festival e si esibì nella Prima Sonata di Schumann, insieme alla celebre pianista Martha Argerich. La loro esibizione fu scelta come Best Chamber Music Performance del 2004. Da allora, ha viaggiato in tour per tutta l’Europa, l’America del Sud, gli Stati Uniti e l’Asia.

Dedicandosi di nuovo ad altri generi, nel 2010 Geza torna alla Salle Pleyel a Parigi e si esibisce in un “Concert de Tango”, trasmesso anche da Mezzo e Arte. A quel concerto prese parte anche il grande compositore cinematrografico Michel Legrand, che invitò Geza a esibirsi al fianco di sua moglie, la celebre arpista Catherine Michel, in alcune sue composizioni, fra cui “Umbrellas of Cherbourg”, “Summer of 42” e alcune sue composizioni nominate agli Oscar.

L’anno scorso Geza è stato scelto per suonare un violino Stradivari, datato 1715, appartenente al leggendario violinista ungherese Joseph Joachim, prestatogli per un anno dalla Nippon Music Foundation. Attualmente, Geza suona un “Lorenzo & Tomasso Carcassi”, datato 1766.

Da maggio 2011, a Budapest, Geza si è impegnato per creare un’orchestra eccezionale nel suo paese d’origine, composta da giovani musicisti prodigio, i “Bohemian Virtuosi”. Nel 2012, si è esibito con loro in un primo tour di quattro concerti in Italia, durante il quale si è anche esibito nuovamente con Martha Argerich.